Guida per un viaggio on the road in uno dei paesi più selvaggi d’Europa

Scozia, ricorderò le sue terre tra le più verdi che abbia mai visto, e non scherzo. Con queste brevi righe racconterò la nostra esperienza durata dieci giorni , giorni trascorsi tra le lande rigogliose ma al tempo stesso desolate e città che fanno della Scozia uno dei paesi storicamente più travagliati d’Europa. Personalmente consiglierei questa meta a chi cerca un viaggio puro, un viaggio da fare in auto, senza orari e senza confini. Sarà per il clima avverso e imprevedibile o per i panorami mozzafiato che si possono trovare appena fuori città, sarà per la gente incantevole e cordiale piena di fierezza nel loro essere scozzesi o per l’atmosfera nordica ma questo angolo di mondo ha lasciato in me un segno che farà fatica ad andare via.



TIPS

Clima

Io e i miei inseparabili compagni di avventure abbiamo affrontato questo tour in agosto, ovvero il mese che assieme a luglio risulta essere uno dei più piovosi ma al tempo stesso più caldo e meno proibitivo degli altri.
Certo, se andate in Scozia dovete considerare che il meteo non è lo stesso che potreste trovare alle Barbados e che in un viaggio di più giorni, a prescindere dalla stagione, potreste incappare in giornate assai umide e ventose.

Gennaio e febbraio sono i mesi più freddi con temperature massime che variano dai 5° ai 7°.
Luglio e agosto invece, come già detto, sono i mesi più caldi con temperature medie che vanno dai 15° ai 19°.
Essendo la Scozia ad una latitudine molto elevata le giornate invernali sono brevi mentre d’estate si può godere della luce del sole fino a tardi. Pensate che nell’estremo nord nel periodo estivo non fa mai completamente buio.
Fattore da non dimenticare sotto l’aspetto climatico è di sicuro il vento in quanto la Scozia è un’area del Regno Unito molto esposta al mare; possiamo dunque trovare giornate in cui si farà sentire la sua presenza, soprattutto durante il periodo invernale.

La nostra esperienza durante le prime due settimane di agosto si è rivelata molto piacevole: abbiamo trovato solo una giornata piovosa mentre tutte le altre giornate erano caratterizzate da nuvole passeggere che spazzate dal vento lasciavano posto a bellissime giornate di sole.
Nell’entroterra, ad esempio vicino a Inverness, ho riscontrato un clima più piacevole rispetto alle Isole di Skye, situate ad ovest, in cui ogni quarto d’ora il meteo cambiava drasticamente.
Ovviamente tutto questo ha contribuito a creare un’esperienza davvero singolare.

Trasporti

Questo è uno di quei luoghi del pianeta che per essere goduto appieno deve essere letteralmente esplorato in auto.
Non mancano i soliti mezzi di trasporto quali autobus, treni e taxi per spostarsi ma consiglio vivamente di noleggiare un’auto in modo tale da essere del tutto liberi da orari e avere anche una scelta più ampia per quanto riguarda le destinazioni da visitare.
Per il noleggio dell’auto ci siamo affidati alla compagnia Celtic Legend Ltd (che a sua volta si appoggia ad Arnold Clark) in quanto era l’unica veramente vantaggiosa rispetto ad altre compagnie e devo concludere che ci siamo trovati veramente bene con il servizio offerto.
Per il noleggio di una vettura media (tipo Ford Focus) abbiamo speso poco più di 600 euro quando in altri siti di auto a noleggio molto più famosi ci siamo imbattuti in preventivi da oltre 1000 euro.
Se avete intenzione di visitare le varie isole o comunque di attraversare le campagne vi sconsiglio di prendere un’automobile molto grande in quanto vi potreste trovare in stradine strettissime nelle quali potreste trovare qualche problema nell’incrociare un altro veicolo.
Quando sarete nelle zone più turistiche con un’auto media/piccola vi troverete di sicuro più a vostro agio anche considerando l’idea di trovare una zona di parcheggio o trovandovi costretti a parcheggiare in spazi ristretti.

Voli

Abbiamo volato da Venezia a Edimburgo con Ryanair e il volo è durato poco più di due ore e mezza.
Vi consigliamo questa compagnia non solo perché economicamente parlando è molto vantaggiosa rispetto alle altre ma anche per gli orari disponibili in quanto è una delle poche che offre varie opzioni e la possibilità di personalizzare i vostri piani nel modo che più vi soddisfa.



1° Giorno: Edimburgo

E’da questa città che parte il nostro viaggio, certo abbastanza scontata come meta ma se andate in Scozia non potete non starci almeno per un giorno.
Edimburgo è una di quelle città che farete fatica a dimenticare, ha una atmosfera tutta sua che difficilmente troverete in altre capitali.
Purtroppo a causa del poco tempo a disposizione abbiamo soggiornato solamente due notti e abbiamo avuto a disposizione un solo giorno per visitarla da cima a fondo ma mi sento di dire che una giornata vi basterà per calarvi nell’atmosfera magica che questa città ha da offrirvi.
Magica perché ogni cosa che vedrete, palazzo, chiesa, torre o monumento che sia vi farà sentire all’interno di un film di Harry Potter (non mancheranno i negozi di gadget esclusivamente dedicati ai film, ovviamente) o di un qualsiasi altro racconto fantasy abbiate in mente.
Dopo una notte passata nella nostra stanza in affitto la visita è cominciata con una tipica e caratteristica mattinata di pioggia. Di conseguenza ci siamo subito rifugiati all’interno dello Starbucks più vicino per un abbondante e consolatoria colazione.
Certo noi ci siamo accontentati di poco per il pernottamento ma per gli amanti della comodità non mancano hotel e appartamenti di varie fasce qualità/ prezzo.
Per gli spostamenti in città ci siamo appoggiati all’ottima linea di Bus in quanto con poche sterline si poteva acquistare un biglietto giornaliero senza limitazioni.

Cosa Vedere

In una giornata potrete visitare la maggior parte dei luoghi di maggior interesse.
Noi Abbiamo cominciato con il Castello di Edimburgo dal quale si gode la vista migliore della città grazie alla collina di origine vulcanica sulla quale è situato.
Si può visitare tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 e l’ingresso costa sulle 19£. Ve lo consigliamo vivamente in quanto è una delle tappe d’obbligo se si vuole conoscere appieno la storia della città.

Ad agosto si festeggia il Military Tattoo Festival e tutta l’area d’ingresso del castello ospita degli enormi spalti da dove si possono ammirare i meravigliosi fuochi d’artificio che vengono sparati sulla sommità del castello nelle serate di festa.
Luglio e agosto sono i mesi nei quali troverete più eventi e festival, sicuramente belli da vedere ma con un piccolo prezzo da pagare per chi vuole visitare la città senza ritrovarsi risucchiato nella folla: l’enorme afflusso di persone.

In centro città è possibile visitare anche la Cattedrale di S. Giles, un ottimo esempio di arte gotica e se avete la fortuna di trovare poco traffico (cosa alquanto difficile) non perdetevi la famosa Victoria Street e il suo arcobaleno di colori!
Se siete persone a cui piace trovare la natura a pochi passi dalla città concedetevi una visita presso il Palazzo di Holyroodhouse ovvero la residenza estiva della regina Elisabetta in Scozia.
La proprietà è composta anche da un enorme parco del tutto visitabile in cui è possibile perdersi per qualche ora.
Se volete invece rivedere la capitale scozzese dall’alto spostandovi di poco avrete a disposizione Calton Hill, una collina sulla quale troverete anche il National Monument, e l’Arthur’s Seat a Holyrood Park, un cono vulcanico ormai estinto dal quale si può godere di un bel paesaggio.

Delle due vi consiglio la prima in quanto è la destinazione più vicina alla città (per raggiungere la seconda dovrete camminare per più di un’ora) e offre la possibilità di fare una delle foto più iconiche, ovvero inquadrare la torre dell’orologio del Balmoral Hotel che dà su una delle vie principali.
Se vi piace l’architettura non potete perdervi lo Scott Monument: si tratta del secondo monumento più grande costruito per celebrare uno scrittore (in questo caso Sir Walter Scott) e di sicuro vi ruberà più di uno sguardo con la sua imponenza.



2° Giorno: Dunnotar e Inverness

Sveglia presto per fare colazione prima di partire per la seconda tappa!
Prenderemo finalmente l’auto per andare verso nord e costeggiando la costa orientale faremo tappa al Castello di Dunnottar, attraversando poi il Cairngorms National Park e raggiungere quindi la meta finale Inverness.
Il Castello di Dunnottar dista circa 2 ore da Edimburgo ed è facilmente raggiungibile tramite le strade principali.
Esso era la dimora dei conti Marischal, potente famiglia scozzese.
Ora è poco più di un rudere ma la posizione strategica sulla quale è stato costruito riserva uno dei panorami più iconici della Scozia.
Per raggiungerlo si deve seguire un sentiero che porta proprio sotto la sua sommità e una volta percorsa la scalinata finale raggiungerete le sue porte d’ingresso.
Un altro sentiero vi porterà invece a destra del castello dove, passando tra la tipica vegetazione marittima scozzese, raggiungerete una collinetta da dove potrete scattare qualche foto incorniciando la costa, il mare e il castello in un unico scatto.
Per chi ha un drone non ci sono particolari divieti se non quello di operare al di fuori dell’orario di visita, cosa voluta per non disturbare troppo i vari visitatori.

Il Cairngorms National Park non era previsto nel nostro percorso e ci siamo trovati letteralmente al suo interno a nostra insaputa.
Incomincia prima come un’area boschiva in cui ci si può perdere per poi trasformarsi in un passo di montagna. Se vi piacciono i luoghi selvaggi passateci, non allungherà di troppo il vostro tragitto!
Dopo aver passato qualche ora in mezzo alle strade di montagna raggiungiamo nuovamente la pianura approdando così nella cittadina di Inverness.


Questa cittadina dal passato medioevale travagliato è diventata famosa anche grazie alla nota serie televisiva Outlander oltre ad essere un’importante crocevia tra le terre del nord e quelle del sud.
Oggi è l’area urbana più estesa della Highlands e conta più di 70.000 abitanti.
Per chi vuole divertirsi e immergersi nello spirito locale, Inverness è servita da diversi pub e ristoranti, passando dalla cucina locale tipica alla rinomata cucina italiana.Per chi invece vuole visitare e scoprire la storia del posto l’attrazione principale è il Castello di Inverness, situato sulla collina al centro del paese.
Altro luogo da visitare è la Town House, una chiesa in stile gotico molto carina e che vale una fermata.
Questa città merita una breve sosta e arrivarci nel pomeriggio da un viaggio in macchina è risultato comodo e rilassante per scrollarsi di dosso le ore di guida.
Consiglieri di starci al massimo due notti e di utilizzarla magari come appoggio per visitare in più giorni il vicino lago di Lochness e le località situate più a nord.
Per quanto riguarda il pernottamento cercate di accaparrarvi uno degli ottimi B&B che Inverness ha da offrire ma prenotate con mesi di anticipo perché vanno letteralmente a ruba.


3° Giorno: North Coast 500

Pioggia, pioggia, pioggia… ecco la parola del giorno.
Per questa giornata abbiamo previsto uno dei percorsi più belli da fare in auto ma previsione e Scozia non sono due parole conciliabili purtroppo.
La North Coast 500 è un percorso ad anello di 805 km che, con partenza da Inverness e copre l’intera zona a nord della Scozia.
Percorrere l’intero itinerario vi farà scoprire gli scenari naturali più interessanti delle Highlands settentrionali: laghi, valli glaciali, costiere e valli montane.
Avendo solo un giorno a disposizione per visitare queste terre ci siamo concentrati esclusivamente sulla costa orientale per arrivare alla nostra destinazione: le Duncansby Staks.
La giornata che abbiamo incontrato non era delle migliori ma al tempo stesso ci ha fatto vivere il lato più selvaggio della Scozia: vento, pioggia e freddo.
Anche se il meteo non era dalla nostra parte non ci siamo arresi e abbiamo continuato il nostro percorso tra valli e allevamenti di pecore.
Un dettaglio particolare che si nota subito sono i piccoli paesi di pescatori nei quali a volte mi chiedo come sarebbe viverci per almeno un mese.
Verso metà giornata abbiamo raggiunto la cittadina Wick, approfittando quindi di una pausa per rifocillarci.
Dopo una veloce pausa e un giro del paese siamo riparti per la nostra destinazione finale.
Duncansby Head è caratterizzata da un faro dal colore bianco/giallo e le famose formazioni rocciose Duncansby Staks.
Queste ultime meritano il lungo viaggio e sembra assurdo come le intemperie abbiano plasmato queste formazioni rocciose.

Per chi ama far volare il proprio drone (meteo permettendo) questo è uno dei luoghi più adatti e consigliati.
Per chi invece volesse spingersi ancora più a nord la costa settentrionale ospita il famoso faro di Dunnet Head.
Attenzione però che per seguire l’intero percorso delle North Coast 500 servono minimo due giorni.
In un giorno tutto si può fare ma non sarebbe più un viaggio, piuttosto una maratona, e non ci si godrebbe appieno l’atmosfera magica che questo angolo della Scozia ha da offrire.


4° Giorno: Loch Ness

Vedremo mai questo celebre mostro far spuntare la propria testa dal filo d’acqua?
Finalmente una giornata di sole con temperature primaverili… perché non sfruttarla per esplorare il famoso Lago di Loch Ness?
Il nostro giro comincia sempre da Inverness e calcolando la visita del castello di Urquhart, una pausa a Fort Augustus e il ritorno per la General Wade’s Military Road ci vuole quasi una intera giornata per completarlo.
Urquhart Castle si erge sulla costa occidentale del lago ed è una costruzione del XIII secolo.
Non è rimasto intatto del tutto ma se volete passare un’oretta calandovi nell’epoca medioevale potete acquistare un biglietto e salire fino alla sua torre di vedetta.

Da li a un’ora circa raggiungerete Fort Augustus ovvero la cittadina da dove partono le spedizioni (giri turistici) in barca per andare a caccia di Nessy.
La cittadina è molto piacevole da visitare ed è tagliata in due da diverse mini dighe utilizzate per fa passare le varie imbarcazioni e permettere alle persone di attraversare comodamente la città.
Se volete visitare un villaggio di pescatori e mangiare delle sane Fish & Chips questo è il posto giusto poiché ha diverse locande che vi potranno offrire le più variate pietanze locali (comprese le buonissime Haggies che consiglio per tutti gli amanti della carne).
Per chi vuole mangiare in macchina o fermarsi solo 5 minuti per sgranchire le gambe non mancano i take-away.

Per il ritorno abbiamo scelto la General Wade’s Military Road, una strada che vi porterà al di sopra del lago e che scompare tra le pianure e colline della zona.
Molto suggestiva la zona in prossimità del lago Loch Tarff nella quale vi consigliamo di fermarvi per respirare una bella boccata d’aria fresca e scattare magari qualche bella foto.
Proseguendo vi ritroverete a un bivio nel quale dovrete girare a sinistra seguendo le indicazioni per Foyers; da qui vi ritroverete nuovamente in riva al Lago di Loch Ness fino a raggiungere Inverness.
Quest’ultimo tratto di strada è stato il più bello e vario della giornata, passando in zone che ricordano l’alta montagna (anche se siete a bassa quota) e tra stradine coperte da boschi che finiscono per portarvi in piccoli paesi di campagna: un vero assaggio della Scozia insomma.
La cosa che mi ha colpito di più del lago di Loch Ness è la sua immensità: se lo si guarda per tutta la sua lunghezza difficilmente si riesce a scorgere la riva opposta e si può solo immaginare l’atmosfera che ricopriva questo luogo all’epoca delle grandi caccie ai mostri marini.
Verità o leggenda? Magari un giorno lo scopriremo, nel frattempo siete liberi di crederci oppure no.


5° 6° 7° Giorno: Isola di Skye

The Green Island, ecco come chiamerei questo magnifico angolo del pianeta.
Partendo da Inverness bastano poche ore per raggiungere quest’isola, circa tre ore andando con molta calma, e lungo la strada potrete fermarvi in uno dei luoghi più caratteristici della Scozia: il Castello di Eilean Donan.
Arrivarci è veramente facile in quanto si posiziona affianco a una delle strade principali che costeggiano il lago Loch Duich.
Questo è uno dei castelli più famosi del paese e merita almeno una fermata veloce per essere ammirato anche solo dall’esterno.
Inoltre il parcheggio è facile da trovare e molto ampio quindi non dovrete preoccuparvi troppo per trovare un posto auto.
Se la fortuna è dalla vostra, grazie al bel tempo resterete affascinati dall’intera cornice che vi si presenterà davanti potendo ammirare la location del film Highlander con le sue verdi colline sul retro.

Dopo aver scattato foto da ogni angolazione siamo ripartiti con destinazione Broadford: è qui che abbiamo scelto di passare le nostre notti.
Abbiamo pernottato nel fantastico B&B Bayside House di James e siamo stati letteralmente rapiti dalla gentilezza della coppia che ci ha ospitato nel loro bed and breakfast.
Come posizione Broadford è ottima e da lì si possono raggiungere tutte le principali mete dell’isola in poco tempo.
Volendo si potrebbe pernottare anche a Portree, la cittadina più famosa dell’isola, ma di sicuro i prezzi e la disponibilità rendono la ricerca più difficile.
Ok devo essere sincero con voi: questa è di gran lunga la parte del viaggio che più ho amato.
Visitare quest’isola vale l’intero viaggio, non sto scherzando.
La natura è selvaggia e il meteo è ancora più imprevedibile che in altre parti della Scozia ma vi ricompenserà con i luoghi più magici che potrete vedere in questo paese.
La nostra visita è durata due giorni e mezzo ma sinceramente avrei passato volentieri qualche altro giorno a Skye. Se siete amanti della natura o della fotografia non vi annoierete di certo.
Se invece siete dei videomaker e avete con voi il vostro drone sarà un vero e proprio viaggio in paradiso, ve lo assicuro!

Questa è la nostra esperienza riguardante i principali luoghi da visitare e a mio avviso quelli che vi lasceranno i ricordi più belli.
Sligachan Old Bridge: questo vecchio ponte è una fermata obbligatoria in quanto, trovandosi perfettamente al centro dell’isola, durante le vostre visite a diversi luoghi vi si parerà davanti più volte.
Fairy Pools: non poco distante dal ponte di pietra di Sligachan potrete percorre una stradina tra le montagne fino a raggiungere un parcheggio che da sulla destra.
Vicino ad esso parte un lungo sentiero che porta alle famose “piscine delle fate”.
Ok, in internet vedrete diverse foto ma difficilmente rappresenteranno quello che vedrete voi e questo perché il torrente che costeggia il sentiero muta di giorno in giorno a seconda della stagione e delle precipitazioni.
La camminata non ha una durata ben precisa, potreste camminare solo venti minuti come due ore, dipende da voi quanto volete addentrarvi nella valle.
Le piscine si trovano dopo circa 40 minuti di camminata e ognuna è diversa dall’altra.

Neist Point Lighthouse: questo faro è una delle mete più famose di Skye.
Una volta raggiunto il parcheggio pubblico inizierà un sentiero che vi farà camminare per tutta la piccola penisola fino a giungere finalmente alla nota costruzione usata per avvisare le barche della vicinanza alla costa.
Seguendo il percorso che da sulla destra appena lasciato il parcheggio, invece, raggiungerete il punto migliore dal quale scattare le foto dell’intera formazione rocciosa e il faro che vigila sull’oceano.

Portree: questa è la cittadina più famosa dell’isola e vale la pena fermarsi qualche minuto, che sia per una pausa alla ricerca di un luogo dove mangiare o anche solo per un veloce scatto fotografico alle casette “arcobaleno” che danno sul porto del paese.
Molto bella da vedere anche la chiesa in stile gotico arroccata sulla piccola collinetta sopra il molo.
La cittadina di per sé è piccola e la strada principale è una sola quindi troverete poco spazio libero per fermare il vostro veicolo; noi abbiamo fatto tappa verso sera al tramonto in modo tale da non trovare troppo traffico e grandi gruppi di turisti.

The Storr: è la motivazione principale per la quale abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio.
È stata la location di molti film famosi, tra cui anche uno dei recenti Transformers, e il solo fatto di vedere dal vivo le strane e quasi aliene formazioni rocciose poste sotto le montagne mi ha convinto a intraprendere la camminata di circa 1 ora necessaria per arrivare alla meta.
In prossimità dell’inizio del percorso avrete a disposizione un enorme parcheggio che anche nei periodi con maggior affluenza vi permetterà di lasciare parcheggiata l’auto in tutta tranquillità.
Il percorso non presenta alcuna vera e propria difficoltà.
Se siete già abituati a camminare in montagna o solamente a fare attività fisica sarà una piacevole camminata nella natura.
L’unica cosa che potrei consigliare veramente è quella di munirsi di scarponcini o di almeno un secondo paia di scarpe perchè a causa delle continue piogge vi ritroverete in un percorso di per sé non impegnativo ma pieno di pozzanghere e fango.
Dalla strada non riuscirete a notare le celebri formazioni rocciose ma appena arriverete a destinazione capirete il perché di tutta la mia eccitazione.
Una volta arrivati proprio sotto agli spuntoni di roccia, per godere al meglio la strana bellezza dello Storr dovrete proseguire lungo il percorso per un’altra decina di minuti.
Girandovi e osservando la scena alle vostre spalle noterete il profilarsi di questi veri e propri obelischi naturali che sullo sfondo hanno il lago Loch Leathan.
Gli amanti della fotografia di paesaggio e dei droni troveranno di sicuro il modo per passare qualche ora in questo angolo selvaggio della Scozia.

Kilt Rock Falls: proseguendo per la 855 vi ritroverete un parcheggio sulla destra con segnalazioni riguardanti Kilt Rock e una volta entrati per la stradina arriverete a un piccolo parcheggio dove lasciare l’auto.
Questa cascata rilascia le acque in eccesso del lago Loch Mealt nell’oceano e la sua potenza dipende molto dalle precipitazioni dei giorni precedenti: potreste trovarvi solo un rivolo d’acqua oppure essere sorpresi dal fragore di un fiume in piena.
Nel caso non foste troppo fortunati potrete sempre consolarvi con il furgoncino presente in vicinanza al parcheggio che mette in vendita del sano street food in stile scozzese: The Black Sheep.

The Quiraing: è da questo luogo che ho deciso di soprannominare l’isola di Skye in Green Island.
Se volete raggiungere questo passo di montagna dovrete lasciare la strada principale 855 e seguirne quindi le indicazioni.
Vi ritroverete in una delle strade più belle dell’isola che vi porterà sempre più in alto fino a raggiungere il grande parcheggio situato subito sopra il passo.
Lasciata l’auto avrete pochi metri da percorrere per raggiungere il promontorio dal quale vi si aprirà una delle viste più belle che Skye ha da offrire

Se decidete di visitate l’isola nel periodo estivo resterete ammaliati dal colore verde che vi circonderà perchè l’erba è ovunque e copre ogni angolo delle montagne, rocce comprese.
Sono sicuro che perderete più di qualche minuto per contemplare la magnifica visuale del Quiraing e dei laghi Cleat e Leum nu Luirginn.

Fairy Glen: non siamo riusciti a visitare questo luogo ma consiglio per chi ha maggior tempo a disposizione di prendersi qualche oretta per raggiungerlo.
Anche qui troverete strane formazioni rocciose e un insolito “vortice” al centro della piccola radura. Si dice che qui abitano esseri mistici quali elfi e fate, un vero e proprio safari insomma!
Il parcheggio limitrofo non è molto grande quindi vi consiglio di lasciare il vostro mezzo a Uig e di raggiungere questo luogo tramite bus navetta.         


8° Giorno: Glenfinnan Viaduct & Glen Coe

Ci lasciamo alle spalle l’Isola di Skye con rammarico ma siamo più che positivi perché ci aspetta una lunga giornata e abbiamo diverse cose da vedere e visitare.
Durante le quasi sei ore di auto che ci separano da Glasgow avremo modo di far tappa in uno dei luoghi che offre una delle visuali più iconiche della Scozia: il Glenfinnan Viaduct.
Questo famoso viadotto costruito alla fine dell’800, dove ancora oggi transitano i treni che viaggiano sulla West Highland Line, è già di per sé una costruzione magnificamente incastonata tra le verdi colline adiacenti ma la cosa che lo ha reso famoso in tutto il mondo è un’altra.
Se andrete a visitarlo non potrete non notare la presenza di persone intente a farsi fotografare vicino alla struttura con la loro bacchetta magica in pose alquanto bizzarre.
No, non state diventando matti per il lungo viaggio e tanto meno non siete finiti in un mondo magico perché dovete sapere che questa è stata la location di una delle scene più famose della serie di film Harry Potter.
Se anche voi siete appassionati del noto mago vi potrete immaginare una Ford Anglia che prende il volo e sfreccia al passo di un treno a vapore proprio nel momento in cui oltrepassa questo storico viadotto.
Per visitare questa vera e propria attrazione vi consiglio di raggiungere il luogo la mattina presto o verso sera perchè durante la giornata potreste incontrare folle e folle di turisti e il parcheggio a pagamento, essendo piccolo, non sempre riesce a gestire tutta l’affluenza di curiosi e appassionati turisti.

Per osservare il viadotto dall’alto avrete a disposizione due promontori facili da raggiungere: uno è situato appena dietro la struttura turistica (che ospita anche un bar e un gift shop), l’altro invece vi farà camminare una decina di minuti circa ma è quello più interessante da vedere in quanto offre il classico scenario presente in tutte le cartoline e per raggiungerlo basta oltrepassare il ponte appena fuori dal parcheggio e imboccare il sentiero sulla destra che vi porterà in un piccolo bosco che si inerpica su una piccola montagna.
Dopo pochi metri vi ritroverete proprio sotto la costruzione di pietre e proseguendo raggiungerete un Viewpoint dal quale vi si piazzerà davanti la classica visuale del viadotto.
Il leggendario treno a vapore viaggia tuttora ma per vederlo dovrete aspettare e non poco. In linea di massima attraversa il ponte due volte al giorno, una verso metà mattinata e l’altra verso metà pomeriggio.
Una segnalazione per chi vuole far volare il proprio drone: attenzione, è severamente vietato volare senza permesso e vi assicuro che la proprietà è molto severa.

Lungo il nostro viaggio abbiamo deciso di passare per Fort William per vedere un luogo alquanto insolito e che poche volte si ha la possibilità di visitare: una nave arenata e completamente abbandonata.
Per localizzarla mentre stavamo organizzando il viaggio abbiamo fatto abbastanza fatica e senza il satellite di Google Maps sarebbe stato quasi impossibile.
Il luogo esatto è vicino al Kilmallie Shinty Club e dà proprio sulla spiaggia di sassi.
Dopo aver oltrepassato un piccolo porto ci si addentra in un parco costeggiato da una pista ciclabile e se si prosegue in direzione della spiaggia oltrepassando l’area boschiva ci si ritrova davanti alla famosa imbarcazione arenata a seguito di una tempesta.
Se vi piacciono i luoghi abbandonati questo è il posto che fa per voi e non preoccupatevi di trovare folle di persone (quel pomeriggio c’eravamo solo noi) perché in pochi conoscono questo luogo.

Dopo la quotidiana fuga da un acquazzone in avvicinamento siamo saliti in auto con meta finale Glasgow.
La parte bella arriva ora perché per arrivarci sarete obbligati a passare per la regione delle grandi valli, tra cui Glen Coe, la valle più famosa della Scozia.
Se volete veramente godervi il panorama, fidatevi, seguite la strada A82: questo tragitto vi porterà proprio fino a Glasgow passando per i panorami più belli della Scozia del sud e vi lascerete incantare non tanto dalla bellezza naturale delle valli ma dalla loro immensità.
Il percorso è tranquillo e mai troppo trafficato e inoltre avrete a disposizione molte piazzole di sosta per fermarvi e sgranchire le gambe o semplicemente fare qualche foto.
Ne vale veramente la pena, fidatevi!

Se siete amanti della serie Game of Thrones non potete non fermarvi in una delle location dove sono state girate alcune scene più famose della prima stagione: il Castello di Doune.
Situato a neanche un’ora da Glasgow, arrivarci è semplice.
Di per sé la struttura è ben tenuta e molto bella da ammirare dall’esterno ma purtroppo noi non siamo riusciti ad entrarci in quanto abbiamo raggiunto la location verso sera ed era ormai tutto chiuso.
Ma se siete dei fan come me vale la pena fare una sosta e scattare una bella foto al famoso cartello in giardino con alle spalle la torre dalla quale è caduto Brandom Stark.


9° Giorno: Glasgow

Ed è così che siamo arrivati alla fine del nostro viaggio, Glasgow.
Dopo aver passato diversi giorni in mezzo alla natura e al silenzio ci è servito qualche momento per riadattarci al ritmo frenetico della vita di città.
L’ambiente è molto diverso da quello che potreste trovare a Edimburgo. Qui si nota molto di più l’era moderna a causa dei palazzi di nuova costruzione, dall’enorme quantità di negozi e locali all’ultima moda.
Inoltre grazie all’enorme quantità di uffici e officine (compreso un porto commerciale appena fuori città) si capisce che questa città è un perno fulcro dell’economia del paese.
In linea di massima vi consiglio una sosta non troppo lunga, due giorni bastano e avanzano per assorbire l’atmosfera della città e visitare i principali punti turistici.

  • Cycle Arc Bridge: si trova nella zona di Finnieston ed è una sorta di ponte, bello da vedere soprattutto al tramonto.
  • Buchanan Street: sopranominata Style Mile perché è una delle vie principali della città, costellata di bar e negozi alla moda ed è in gran parte pedonale.
  • George Square: piazza principale della città, situata tra le due stazioni ferroviarie Central Station (da visitare perché ha un caratteristico soffitto in vetro) e Queen St. Station. Inoltre da qui si ammira la City Chambers, due bellissimi palazzi sede del Consiglio Comunale di Glasgow.
  • Merchant City: ordinato reticolato di strade sfarzose che attraversa il centro città.
  • Cattedrale di Galsgow e la Necropoli: una delle parti più interessanti della città. Con il suo stile gotico e l’enorme necropoli situata sulla collina vicino avrete modo di rilassarvi in maniera alternativa.
  • Glasgow University: se volete calarvi nei panni di un studente universitario di Glasgow non potete perdervi le mura di questo enorme edificio. La sua architettura e i giardini interni meritano almeno una veloce fermata.
    Pensate che al suo interno troverete anche una piccola cappella in cui chi frequenta o lavora nell’istituto ha la possibilità di sposarsi e celebrare la funzione proprio al suo interno.

  • Kelvingrove Park: ampio polmone verde della città con un museo proprio al centro.
  • Clyde Arc, SEC Armadillo e SEE Hydro Arena: se siete amanti del design dovete assolutamente vedere le strutture architettoniche che si trovano sulla sponda nord del Clyde. Ottima area anche nel caso in cui vi troviate a far fronte una giornata piovosa, troverete di sicuro un modo per passare il tempo nei vicini:
    Riverside Museum: colleziona auto, moto e altri mezzi di trasposto. Davanti è situato il Glenlee, un’imbarcazione che ricorda i tempi passati in cui Glasgow era un nodo centrale nei cantieri navali per la costruzione di navi che partivano con rotte verso l’atlantico e le Americhe.
    Glasgow Tower: si può salire in ascensore fino ad una piattaforma panoramica per ammirare la città e si trova sulla sponda sud del Clyde.