Se quest’anno siete desiderosi di passare una vacanza nel bel paese, sicuramente vi capiterà di trovarvi in difficoltà su quale possa essere la vostra destinazione finale date le infinite bellezze del territorio italiano.
Noi di Earthtrails quest’anno vi consigliamo di visitare la regione delle Marche, in particolare la splendida Riviera del Conero, meta turistica famosa per le sue bellissime spiagge con acque cristalline e per il monte Conero, simbolo della regione e punto di interesse anche per gli amanti del trekking.
Nelle Marche, oltre alle tante bellezze naturali, ci sono innumerevoli paesi e borghi ricchi di cultura, diversi musei e luoghi di interesse storico.
Per quanto riguarda la cucina, il pesce è di certo la loro specialità, troverete una miriade di ristoranti dove poter gustare cibo di mare fresco pescato la giornata stessa.
Abbiamo pensato di mettervi a disposizione questo breve itinerario che riporta le tappe da noi percorse durante la vacanza, speriamo che possa tornarvi utile per esplorare, trascorrere delle giornate all’insegna del relax e per sintonizzarvi con la natura del posto!


Tips

Clima:

La regione ha un clima di tipo mediterraneo nella fascia costiera e medio-collinare che, man mano che ci si sposta verso l’interno, diviene gradualmente sub subcontinentale con sbalzi di temperatura da stagione a stagione: estati calde, ma in genere rinfrescate dalla brezza marina, e inverni piuttosto freddi con piovosità normale.

Come raggiungere la destinazione:

Potete raggiungere le Marche con l’automobile, il treno o l’aereo.
Ci sono ben 5 aeroporti nella regione, ma se viaggerete in aereo è caldamente consigliato il noleggio di un’auto per i vari spostamenti.
La scelta migliore resta quindi quella di raggiungerla in auto, così da avere una maggior libertà di movimento e di orari.

Dove dormire:

Nella regione, in particolare nelle vicinanze del Parco Naturale Del Conero, è presente una vasta scelta tra Airbnb, Hotel e appartamenti.
Noi per il soggiorno ci siamo affidati a booking.com e abbiamo alloggiato presso ASPIO RESIDENCE nel paese di Camerano, vicino all’uscita dell’autostrada ma non lontano dalle principali mete turistiche.
Da qui, in circa 15 minuti di auto raggiungerete le principali mete turistiche e spiagge di Numana e Sirolo.
Mi sento di consigliarvi questo residence sia per la struttura moderna, pulita e di recente costruzione, ma anche per la comodità della posizione, vicina anche ad un centro commerciale, utile in caso necessitiate di fare la spesa per il cibo e/o provviste.


Il nostro tour:

Piccola premessa prima di partire:
solitamente, chi organizza un viaggio nelle Marche, lo fa per godersi la costa, le spiagge e l’acqua cristallina, ma non sono gli unici luoghi che meritano tutte le attenzioni.
Il monte Conero, infatti, è il più importante promontorio italiano dell’Adriatico dopo quello del Gargano in Puglia.
Ha un aspetto maestoso, con sentieri, strapiombi, viste panoramiche mozzafiato ed enormi pareti di roccia che “scivolano” fino ai fondali marini creando così delle piccole calette ai piedi del monte, raggiungibili solo via mare.
Altre spiagge invece sono raggiungibili percorrendo a piedi dei sentieri, a volte in forte pendenza.
Non aspettatevi spiagge enormi raggiungibili a due passi dal parcheggio della macchina, c’è un po’ da faticare, ma ne vale assolutamente la pena.
Detto ciò, siamo pronti per partire con l’itinerario vero e proprio!

1°Giorno:

Spiaggia di Mezzavalle

La spiaggia di Mezzavalle è uno di quei posti che facilmente vi rimarrà nel cuore.
Non per niente, nel 2015, Skyscanner l’ha inserita tra le dieci spiagge più belle d’Italia! Si trova immersa nella natura del Parco del Conero ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia e ghiaia bianca e finissima, con alle spalle la parete rocciosa del Conero e una verdissima radura di arbusti, corbezzoli e querce.
La spiaggia è per lo più libera, perciò non troverete il classico servizio per affittare lettini e ombrelloni.
Lungo la costa non è difficile imbattersi anche nelle cave di argilla; infatti, tante persone amano miscelare l’argilla con l’acqua per fare i fanghi a costo zero.
Per arrivare alla spiaggia di Mezzavalle, seguite la strada verso Portonovo, poi lungo la strada provinciale del Conero che collega Ancona a Sirolo troverete diverse indicazioni per parcheggiare la vostra auto (alcuni a pagamento).
Una volta lasciata l’auto, per raggiungere la spiaggia dovrete percorrere un ripido sentiero che se siete poco allenati può risultare stancante, ma non è particolarmente difficile.
Durante il cammino sarete sorpresi da viste mozzafiato e scorci spettacolari: dall’alto la spiaggia di Mezzavalle è davvero meravigliosa, potrete notare tutte le sfumature azzurre e blu dell’acqua.
Il nostro consiglio è di munirsi di scarpe da trekking o da ginnastica dati i 20 minuti in forte discesa verso la spiaggia, con le ciabatte infradito può risultare molto pericoloso, oltre che scomodo.
È una spiaggia che bisogna assolutamente vedere se si è in vacanza da queste parti, qui sotto alcune nostre foto.

2°Giorno:

I primi due giorni di vacanza li abbiamo voluti trascorrere in totale relax, per questo anche il secondo giorno lo abbiamo passato in spiaggia.
Abbiamo visitato la spiaggia di Portonovo, non molto lontana dalla spiaggia del giorno precedente.
Definita “la Baia Verde” per essere nel Parco del Conero, la spiaggia di Portonovo è la spiaggia per eccellenza di Ancona e degli anconetani.
La baia di Portonovo è divisa principalmente in due parti: il lato del Molo e quello della Vela.
Una volta arrivati a destinazione vi troverete ad un bivio (rotonda) dove potrete scegliere se andare a destra o a sinistra.
Dalla parte della Vela o della Capannina (quindi alla rotonda a destra) avrete il Monte Conero proprio alle vostre spalle, mentre dal lato del Molo (alla rotonda a sinistra) vi troverete di fronte alla bellissima spiaggia di Mezzavalle.
Per gli amanti del surf, questa è la spiaggia che fa per voi! Molti sono coloro che raggiungono questa spiaggia per praticare questo sport, grazie ai venti favorevoli e al mare mosso.
Tra le spiagge assolutamente da vedere in questa zona, rientra la spiaggia “Della Vela”, chiamata così per la forma dello scoglio che fronteggia la spiaggia, La Vela è l’ultimo arco di costa balneabile ai piedi del versante nord del Conero.
Il fondale di questa spiaggia è composto da massi e scogli, luogo ideale per la pesca subacquea e per le immersioni.
Per chi invece vuole passeggiare o semplicemente fare il bagno, è consigliato l’utilizzo delle scarpe da scoglio.

la spiaggia “Della Vela

Dopo una giornata in spiaggia, per la sera vi consigliamo di fermarvi per una buona cena presso “La Capannina”: ristorante e stabilimento balneare noto nella baia di Portonovo.
Il ristorante è davvero molto carino ed elegante, qui potrete gustare un’ottima cena mentre vi godete il  tramonto sul mare, il tutto ad un prezzo più che onesto.
E’ consigliata la prenotazione.

3°Giorno:

Lame Rosse

Il mare, la spiaggia, il caldo e il relax! Tutto infinitamente bello, ma non so voi… noi dopo un po’ sentiamo il bisogno di fare qualcosa di più avventuroso. 
Proprio per questo motivo, una delle mete che abbiamo incluso nel nostro itinerario di viaggio è stata la camminata trekking lungo il sentiero delle Lame Rosse al lago di Fiastra. 
Definite da molti come “il canyon delle Marche”, ricordano molto le crete di Roussilon nel cuore della Provenza, grazie all’intenso colore rosso della terra. 
Le Lame Rosse sono essenzialmente delle formazioni di ghiaia e argilla, che grazie all’erosione degli agenti atmosferici hanno dato forma a grandi pinnacoli e torrette di color rossastro che svettano nel cielo rendendole le protagoniste principali di questo luogo e, allo stesso tempo, uno dei sentieri trekking più gettonati nelle Marche. 
Una volta arrivati, sicuramente l’impulso di scattare un centinaio di foto vi verrà automatico, d’altronde questo posto è davvero unico nel suo genere; se poi avrete la fortuna di andare alle Lame Rosse in una giornata con il cielo terso, il contrasto del cielo azzurro con il rosso della terra vi lascerà a bocca aperta. 

Come arrivarci:

Per arrivare al sentiero delle Lame Rosse, inserite come itinerario su Google Maps “Lame Rosse inizio percorso”. 
Il navigatore vi porterà nel segnaposto presente, che si trova poco dopo la diga del Lago di Fiastra. 
Una volta arrivati, troverete facilmente parcheggio lungo il ciglio della strada provinciale 91. 
Se non doveste trovare parcheggio qui, proseguite lungo la strada provinciale, poco più avanti troverete un parcheggio sterrato, sempre gratuito. 

Dati del percorso: 

Tipo di itinerario: andata e ritorno; 
Lunghezza: 7km; 
Dislivello: 200 metri; 
Tempo di percorrenza: 1h 30 andata + 1h ritorno 
Difficoltà: Facile 

L’itinerario: 

Lasciata l’auto proseguite a piedi e oltrepassate la diga seguendo l’unico percorso sterrato in leggera salita. 
Per chi se lo stesse chiedendo, la diga è piuttosto grande e protetta da ringhiere di protezione, quindi anche per coloro che soffrono di vertigini non dovrebbero esserci grossi problemi. 
Alla fine della diga, oltrepassate il piccolo tunnel scavato sulla sinistra e proseguite il percorso in leggera salita. 
Arriverete presto ad un incrocio di 2 strade sterrate, tenete quindi la destra. 
Superato il bivio, avrete modo di proseguire prima in discesa, poi in salita, e vi accorgerete di essere giunti sull’altra sponda del lago.  
Ben presto il percorso vi condurrà nel bosco di lecci, dandovi una bella sensazione di freschezza; anche se il percorso d’ora in poi si farà in leggera salita, sarà comunque piacevole e non troppo faticoso. 
Alla fine del percorso vi troverete dinanzi ad un ghiaione ripidissimo. 
La brutta notizia è che dovrete scalare la montagna di ghiaia finissima, la bella notizia invece è che siete a soli 10 minuti di grande sforzo dall’arrivo, quindi non mollate assolutamente!  
Una volta arrivati non vi resta che godervi l’immenso spettacolo. 

Note importanti:

  • Durante il percorso non ci sono punti di ristoro, vi consiglio quindi di portare acqua a sufficienza e del cibo, per recuperare al meglio le energie perse. 
  • Itinerario trekking fattibile con i bambini, non con i passeggini. 
  • È consigliato l’utilizzo di scarpe da trekking.  
  • Il tratto finale è molto ripido e viceversa al ritorno sarà piuttosto in pendenza ed è facile scivolare, anche per questo motivo consiglio, inoltre, l’uso dei bastoni da trekking. 

Al ritorno considerate una visita al lago di Fiastra. 
Il lago è artificiale ed è stato creato nel 1955, ancor oggi viene utilizzato per la generazione di energia elettrica in tutta la vallata del Fiastrone. 
L’acqua si presenta limpida e pulita, ha un colore turchese che lo rende quasi irresistibile ad un tuffo o ad un bagno, soprattutto dopo la grande fatica fatta per raggiungere le Lame Rosse. 
Prendete quindi l’auto e recatevi a San Lorenzo al Lago (distante un paio di minuti). 
Qui troverete un complesso turistico “Verdefiastra” dove è possibile noleggiare pedalò, canoe e biciclette. 
Vi consigliamo quindi di lasciare le attrezzature da trekking in auto, rimettetevi il costume, tuffatevi in acqua e rilassatevi al lago. 

4°Giorno:

Passo del Lupo

La mattinata del quarto giorno è iniziata in modo diverso dal solito, abbiamo impostato la sveglia prestissimo per andare ad ammirare l’alba in uno dei punti più panoramici del monte Conero: il famoso Passo del Lupo.
Da questo punto è possibile vedere dall’alto la Spiaggia delle Due Sorelle da un lato e le spiagge di Sirolo e Numana dall’altro.

ATTENZIONE!
un’ordinanza comunale del sindaco di Sirolo, vieta il proseguimento del percorso verso la spiaggia delle 2 Sorelle in quanto è molto esposto a sporgenze e quindi pericoloso
Abbiamo visto molte persone ignorare il divieto e dirigersi lo stesso verso la spiaggia, ma ovviamente se decidete di farlo sarà a vostro rischio e pericolo.
Noi non abbiamo assolutamente voluto correre questo rischio, se è proibito un motivo c’è!
Inoltre potreste incappare in multe molto salate dato che ci sono spesso controlli, soprattutto in estate. 

Come arrivare al Passo del Lupo: 

Ci sono due vie principali per arrivare al Passo del Lupo: partendo dal bivio del Monte Conero oppure dal cimitero di Sirolo. 
Noi abbiamo scelto la prima opzione, per raggiungere il punto di partenza basterà impostare Google Maps in direzione “Bar Belvedere”. 
Una volta trovato parcheggio lungo la strada, vedrete il bar in prossimità dell’inizio di una strada sterrata, incamminatevi quindi lungo il sentiero. 
Durante il tragitto vi imbatterete in 3 bivi: al primo troverete un cartello che indica la fine della strada, quindi dovrete per forza continuare il percorso proseguendo a sinistra; al secondo bivio tenete la vostra destra e infine più avanti incamminatevi verso il sentiero in salita alla vostra sinistra (c’è anche un segnale del Parco del Conero che indica l’inizio del sentiero “Passo Del Lupo”). 
Lungo il percorso vi ritroverete in una foresta di pini e abeti davvero suggestiva.  
La passeggiata non è molto lunga e in circa mezz’ora raggiungerete il Passo del Lupo.  
Percorso adatto anche per bambini.

Dopo aver visto l’alba e aver goduto del paesaggio circostante, siamo scesi da Passo del Lupo e ci siamo diretti verso la spiaggia che tanto avevamo ammirato dall’alto: la splendida 

Spiaggia Delle Due Sorelle


Come precedentemente accennato, è praticamente impossibile raggiungere la spiaggia a piedi date le restrizioni imposte dal comune di Sirolo. 
L’unica soluzione è via mare, e ci sono varie opzioni: 

  1. La prima è quella di prendere il traghetto operato dai Traghettatori Del Conero, che giornalmente nel periodo estivo fa da spola per la spiaggia.
    L’opzione del traghetto ha un costo di 25€ a persona e vi farà fare un tour guidato della costa, con una guida vocale che vi racconterà la storia del Parco Del Conero.
    Il traghetto deve essere prenotato tramite il sito web.
    (Noi abbiamo optato per questa opzione e ci siamo trovati molto bene.)
  2. Canoe e barche:
    Durante la nostra permanenza abbiamo visto anche molte persone raggiungere la spiaggia mediante l’opzione dell’affitto di barche e canoe, partendo da una delle spiagge vicine o direttamente dal porto di Numana, a seconda delle esigenze e dei tempi di noleggio (per mezza giornata o per una giornata intera).
    Da tenere in considerazione anche l’opzione del gommone se viaggiate in gruppo, in quanto non c’è bisogno di alcun tipo di patente e i gommoni possono tenere fino a cinque o sei persone. 
    Con queste opzioni avrete inoltre modo di esplorare tutte le bellissime spiagge e le calette nascoste in questo tratto di costa. 
    Per quanto riguarda l’affitto di canoe e pedalò, vi consigliamo di partire direttamente dalla spiaggia dei Sassi Neri, dalla quale in mezz’ora arriverete a destinazione
    (opzione consigliata anche per i meno esperti).

La spiaggia Delle Due Sorelle è incantevole, è infatti considerata una delle spiagge più belle d’Italia e, una volta arrivati, capirete subito il perché: il mare incantevole e calmo, l’acqua azzurra, alle vostre spalle il verde brillante del Monte Conero che domina dall’alto e due bianchi faraglioni (le Due Sorelle) che emergono dall’acqua…insomma il paradiso terrestre! 
La spiaggia bianca è composta da ghiaia fine ed è adatta a tutti gli amanti di spiagge selvagge.
Questa meta è l’ideale per chi è alla ricerca di un po’ di relax a contatto con la natura. 
Vi consigliamo però di arrivare organizzati con ombrellone, telo mare, pranzo a sacco e sufficienti scorte di acqua, in quanto non troverete alcun tipo di servizio. 
È sempre bene ricordare di non lasciare rifiuti in spiaggia, ognuno di noi è responsabile di questo angolo di paradiso. 
Se vi è possibile, vi consigliamo caldamente di raggiungere la spiaggia nei giorni feriali per vivere tutta la magia di questa spiaggia evitando l’affollamento presente nei weekend.

Alla sera, di ritorno dalla spiaggia, fermatevi a cena a Numana in uno dei principali ristoranti della zona. 
Noi abbiamo avuto modo di testare la cucina del ristorante “La Torre” premiata “Michelin”. 
Il ristorante si trova alla fine di una bellissima passeggiata  nel centro di Numana in un bellissimo punto panoramico, dove la vista sia dalla terrazza che dalle finestre del balconcino sulla costa ci hanno lasciato senza parole. 

I piatti sono davvero ottimi, anche se i prezzi sono leggermente sopra la media data anche la premiata ristorazione. 
Vale comunque la pena di andarci per una cena, sia per i loro piatti deliziosi a base di pesce che per la vista davvero esclusiva sul mar Adriatico. 
E’ necessaria la prenotazione, ed è possibile farlo scaricando l’app da App-store o Google Play “La torre Numana”. 

5°Giorno:

Corinaldo

Siamo ahimè arrivati all’ultimo giorno della nostra vacanza. 
Per concludere al meglio la nostra avventura, abbiamo deciso di visitare il bellissimo borgo di Corinaldo. 
Distante 50 minuti di auto dal centro di Numana, Corinaldo è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia grazie anche al suo importante riconoscimento di “Bandiera Arancione”: marchio di qualità turistico d’Eccellenza Europea e ambientale del Touring Club Italiano. 
Il borgo, immerso nell’entroterra di Senigallia, è situato sulla sommità di un colle ed è facilmente riconoscibile come città medioevale grazie alla circonferenza chilometrica della sua fortificazione quattrocentesca mantenuta in ottimo stato, intervallata da massici portoni in legno, torri di guardia e speroni merlati.
La città sicuramente vi ricorderà le serie tv più famose su tema guerriglia medioevale. 
Le attrazioni principali del luogo sono diverse, ma a prima vista è impossibile non notare la Piaggia (la scalinata) che sale fino alla sommità del colle, lungo la quale si trova il famoso Pozzo della Polenta, oggetto di una buffa storia.

Entrando nella città abbiamo avuto modo di ammirare le seguenti attrazioni:  

La Piaggia o scalinata con il Pozzo della Polenta 
La scalinata di cento gradini è il cuore del borgo cittadino.  
Affiancata da caratteristiche case in mattoni, la scalinata vi condurrà fino al centro del paese dalla tipica atmosfera medievale. 
Verso la metà della scalinata risiede il “Pozzo della Polenta”,  costruito da Antonello Accattabriga nel 1450 e ricostruito solo nel 1980. 
Il pozzo è chiamato così per una bizzarra leggenda intitolata “La Contessa del Pozzo della Polenta”, che viene celebrata annualmente nella terza Domenica di Luglio. 
La leggenda narra di un uomo che durante la salita della lunga scalinata, aveva sulle spalle un pesante sacco di farina di granoturco. 
Ad un certo punto, a causa della fatica, quest’uomo si fermò per riposare in prossimità del pozzo, appoggiando il pesante sacco sul bordo.  
Accidentalmente fece cadere il sacco nel pozzo e per recuperarlo si calò nel pozzo.
Le donne del paese, non vedendolo più risalire, incominciarono a dire che stesse mangiando la polenta nel pozzo.  
Questa storia divenne molto famosa e gli abitanti di Corinaldo ben presto assunsero l’appellativo di “polentari” appunto per questo buffo racconto. 

la Piaggia vista dal centro storico.

La Casa di Scuretto 
Man mano che visiterete Corinaldo, capirete che questo borgo non solo è bello, ma è pieno di storie una un po’ più divertente dell’altra… (Corinaldo viene non a caso anche chiamato  “il paese dei matti”). 
A metà della Piaggia, salendo alla vostra sinistra c’è un piccolo vicolo. 
Percorrendolo per una decina di metri, vi troverete nella “famosa” casa incompleta di Scuretto.

La “finta facciata” della casa di Scuretto.

Sicuramente la domanda che vi verrà spontanea vedendo la casa è come mai sia stata completata la facciata principale della casa ma perché manchi completamente tutto il resto (tetto-muri ecc.) 
Innanzitutto chi era Scuretto?  
Gaetano, detto Scuretto, era il ciabattino della città di Corinaldo.  
L’uomo aveva una forte passione per il vino e per le osterie, tanto da spendere praticamente tutto il suo patrimonio, compreso quello del figlio che risiedeva in America e che puntualmente gli inviava del denaro. 
Il figlio di Scuretto credeva infatti di finanziare con i suoi soldi la costruzione di una bella casa, che avrebbe potuto usare una volta tornato dall’America.  
Insospettito dalla mancanza di notizie sull’avanzamento dei lavori, chiese al padre di mandargli una foto dell’abitazione, così Scuretto fece costruire solamente la facciata dell’abitazione per far veder al figlio che i soldi mandati dall’America non fossero stati sprecati, facendosi inoltre fotografare affacciato alla finestra della casa.
Il figlio però non si fece ingannare e smise di mandare i soldi al padre.
Fu così che la casa rimase incompiuta. 

Santuario di Santa Maria Goretti 
Il Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti si nota facilmente grazie all’altezza del campanile della chiesta di Sant’Agostino. 
Nell’altare centrale in marmo bianco di Carrara, vicino ad una scultura lignea di Santa Maria Goretti è posizionata un’urna contenente le ossa del braccio della Santa, braccio con il quale nel 1902 la Martire tentò di difendersi dal suo aggressore, Alessandro Serenelli, anche se invano. 
Anche le spoglie dell’aggressore son presenti alla destra dell’entrata principale. 
La giovane Maria diventò Santa a soli 11 anni nel 1950, grazie alla sua enorme bontà, e nel letto di morte riuscì a perdonare il suo aggressore. 


Nel pomeriggio, terminata la nostra visita a Corinaldo, ci siamo diretti verso la città di Genga per vedere una delle grotte più grandi d’Europa: stiamo parlando delle meravigliose Grotte di Frasassi: una vera e propria meraviglia naturale.
Sono custodite nel cuore del Parco naturale regionale della Gola Rossa e di Frasassi e furono individuate da un gruppo di giovani del Gruppo Speleologico Marchigiano CAI di Ancona nel 1971, e aperte al pubblico tre anni più tardi.

In lunghezza, le grotte si estendono per oltre 40 km in un susseguirsi di enormi stanzoni ricchi di stalagmiti, impressionanti stalattiti, colonne, laghetti, pozze e lame calcaree che sembrano minacciose. In particolare, parlando di minacciose stalattiti, la spada di Damocle vi lascerà a bocca aperta per la sua grandezza. 
La cosa che mi ha incuriosito di più è stata l’impossibilità di percepire le reali proporzioni del luogo, tutto mi è sembrato più piccolo di quanto lo fosse nella realtà. La guida sarà pronta ad illustrarvi l’esatta lunghezza, larghezza e altezza degli elementi che vedrete, e vi assicuro che ne resterete sbalorditi. 

Se volete inoltrarvi in questo mondo sotterraneo, vi consigliamo di portare con voi una felpa dal momento che dentro alle grotte la temperatura si aggira attorno ai 12-14 gradi.
Vi consiglio inoltre di prenotare la visita guidata qualche giorno prima, vi lascio il sito per maggiori informazioni relative a costi ed orari: www.frasassi.com. 

All’uscita dalle grotte abbiamo scelto di fare un’ultima tappa e ci siamo diretti verso il Santuario Santa Maria di Frasassi, meglio noto come Tempio di Valadier, che dista 2 km dalla meta precedente. 
Il tempio ha una struttura a base ottagonale ed è interamente incastonato all’interno della roccia. 
Papa Leone XII, originario di Genga, fece costruire qui una chiesa dedicata alla Madonna, affidando il progetto all’architetto Giuseppe Valadier.  
Il tempietto andò ad affiancarsi al piccolo eremo di Santa Maria di Frasassi, distante solo pochi passi, e ben più antico. 
Merita una visita perché è una struttura davvero originale e molto curata! 

Nonostante crediamo che 5 giorni siano insufficienti per visitare tutte le attrazioni che la regione Marche ha da offrire, questo itinerario appena descritto sono i nostri migliori consigli per passare cinque giorni nelle Marche e non perdere le migliori attrazioni che ha da offrire. 
Inutile quindi dire che questa vacanza ci è rimasta nel cuore per le esperienze vissute tra le bellissime spiagge, il buon cibo e per i sentieri escursionistici e panoramici. 

Ci ritorneremo presto sicuramente! 


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