Mare, spiagge, dune di sabbia, deserti, montagne, canyon, foreste di conifere, strade da sogno, che altro potreste volere?
Inizialmente abbiamo optato per questa meta per alcuni semplici motivi: volevamo una destinazione semplice da raggiungere e senza problematiche derivate da passaporti o dogane ma che al tempo stesso offrisse un’esperienza più esotica del solito.
Di per sé l’intero arcipelago delle Canarie è una buona alternativa ai soliti viaggi all’interno del continente europeo, tutte le isole offrono delle buone strutture turistiche e vari spunti per ogni tipo di esperienza, dall’escursionismo e alle uscite “avventura”, alle giornate di relax in spiaggia.
In questo articolo parleremo principalmente della nostra esperienza passata sull’Isola di Gran Canaria, durata precisamente 8 giorni.
Il nostro viaggio è stato programmato in marzo/aprile per poi essere vissuto nella parte centrale di agosto, quindi un vero e proprio classico.
Gran Canaria è la terza isola più grande dell’arcipelago, dopo Tenerife e Fuerteventura, e ha da offrire diverse esperienze ai visitatori che vogliono provare qualcosa di diverso da quello che solitamente si può trovare in Europa.
Si, perché potreste tranquillamente passare un giorno intero a crogiolarvi nel vostro lettino in spiaggia per poi passare la giornata successiva a viaggiare in auto o moto tra i canyon centrali dell’isola o “passeggiare” in groppa a un cammello sulle alte dune di Maspalomas!
Per gli appassionati di sport all’aria aperta invece quest’isola è un paradiso per il surf, windsurf, mountain bike, trekking, parapendio e chi più ne ha più ne metta.
Per chi ama invece la vita notturna ed è alla ricerca di divertimenti, farà sua Playa del Inglés e Maspalomas: non vi sarà affatto difficile trovare un ristorante a bordo spiaggia e un locale sotto le palme per concludere la serata con gli amici.
Beh che dire, di sicuro non c’è da annoiarsi!
TIPS
Clima
L’arcipelago delle Canarie, chiamate anche isole dell’eterna primavera, può offrire un clima mite per quasi tutto l’anno.
Nell’area sud e sud-ovest dell’isola infatti possiamo trovare ben 300 giorni di sole all’anno, ottima cosa per chi ama abbronzarsi e dedicarsi alle attività all’aperto.
Molto interessante è il fattore metereologico di questa isola: grazie alla posizione appena sotto il 30° parallelo e la perfetta combinazione di correnti d’aria e cieli soleggiati la temperatura difficilmente supera i 30/35 gradi di giorno.
Una temperatura da considerare del tutto rispettosa considerando che a 200 km a est troviamo il deserto del Sahara.
Proprio questo deserto però, in alcuni giorni dell’anno, può dare origine a giornate torride con temperature oltre i 40° e cieli carichi di sabbia “volante”, comune fenomeno chiamato calima.
Gran Canaria la si può verosimilmente definire un micro continente, in quanto il clima e la relativa vegetazione che troviamo al sud dell’isola cambiano drasticamente rispetto a quello che possiamo trovare al nord.
Nella parte settentrionale troviamo una verde vegetazione mantenuta rigogliosa dall’umidità che, trasportata dagli alisei, nelle prime ore del giorno rende il cielo carico di nubi di bassa quota ricoprendo così la boscaglia e le vette montuose.
Proprio queste correnti d’aria però rubano tutta l’umidità al sud dell’isola che appare decisamente più arida e calda a causa della presenza di sola aria asciutta e cieli poveri di precipitazioni.
Trasporti
Se avete intenzione quindi di prenotare un’auto vi consiglio un’utilitaria di piccole dimensioni.Una volta atterrati all’aeroporto vicino a Las Palmas la cosa che vi consiglio è quella di utilizzare un’auto a noleggio per i vari spostamenti.
Come al solito non farete alcuna fatica per trovare una compagnia che vi possa fornire qualsiasi mezzo a noleggio appena fuori le porte della pista di atterraggio.
Nel caso in cui non fosse possibile prelevare direttamente il veicolo in aeroporto fate attenzione che l’agenzia fornisca un servizio navetta per raggiungere gli uffici per il noleggio. Potrebbe essere fastidioso raggiungerli in taxi o ancor peggio, a piedi.
Non mancano ovviamente tutti i classici servizi di trasporto come gli autobus e i taxi ma l’auto risulta essere la scelta migliore, anche perché viaggiando autonomamente su isole come questa potreste ritrovarvi a percorrere strade secondarie magnifiche che sanno regalare scenari che ricorderete per diverso tempo.
Se pernotterete a Playa del Inglés o a Maspalomas non ve ne pentirete in quanto trovare parcheggio a volte risulta essere una vera e propria impresa.
Voli
Abbiamo raggiunto l’isola volando di prima mattina con Ryan Air partendo da Bergamo.
Questa compagnia opera con diverse tratte su questo arcipelago e non ci siamo per niente pentiti di essere partiti da casa praticamente durante la notte poiché avevamo a disposizione tutta la giornata successiva per la sistemazione in appartamento e la gestione delle varie pratiche.
Partendo da nord d’Italia il volo dura poco più di tre ore e dal nostro punto di vista non risulta essere troppo impegnativo neanche sotto l’aspetto economico in quanto, essendo una tratta molto frequentata, potrete trovare facilmente delle buone offerte online.
Se siete intenzionati a visitare l’arcipelago durante il mese di agosto vi consiglio di prenotare con largo anticipo sia i voli che le strutture per il pernottamento. Vanno a ruba!
Dove Dormire
Sull’intera isola non farete fatica a trovare una sistemazione che soddisfi ogni vostra richiesta, dall’appartamento all’Hotel, dal villaggio turistico al campeggio.
Noi abbiamo scelto di pernottare nella zona più turistica e piena di vita, Playa del Inglès, in quanto volevamo avere sempre a disposizione supermercati, ristoranti e locali notturni dove passare le serate a pochi metri di distanza dall’appartamento.
Abbiamo passato le nostre notti presso la struttura Aparamentos Don Diego, un enorme complesso di appartamenti più o meno grandi a seconda delle vostre esigenze.
La gestione è però simile a quella di un hotel in quanto avrete incluso nel prezzo prima colazione a buffet e sistemazione/pulizia dell’appartamento!
Molti scelgono di sostare presso Las Palmas de Gran Canaria, ma essendo una vera e propria città ve la sconsiglio perché vi ritroverete sommersi dal traffico e dal caos cittadino.
Se invece volete isolarvi dal mondo e dalla confusione dei turisti non farete fatica a trovare una cittadina interna all’isola che possa ospitarvi dove poter rilassarvi tra un paesaggio collinare e il mare.
Il nostro Tour
Avendo a disposizione una settimana abbondante riuscirete tranquillamente a visitare la maggior parte dell’isola, scovando spiagge secondarie e percorrendo strade costiere da far rizzare i peli sulle braccia!
Resterete stupefatti dalla differenza che c’è tra gli scenari del nord e quelli del sud dell’isola.
L’isola di per sé non è enorme e in una singola giornata potrete tranquillamente girarci attorno.
Pensate che tre quarti dell’isola è circondata da una superstrada che con tutta facilità vi può portare da sul a nord in poco tempo e senza stress (GC-1 e GC-2).
I luoghi che abbiamo visitato e che reputiamo essenziali sono:
1° Giorno
Dopo essere atterrati all’Aeroporto di Gran Canaria, situato nella parte orientale dell’isola, ci siamo subito messi alla ricerca del bus/navetta necessario a raggiungere l’agenzia di noleggio auto.
Ritirata la nostra Yaris abbiamo percorso l’autostrada GC-1 e dopo poco tempo siamo arrivati a Playa Del Inglès e qui ha avuto inizio la nostra Odissea alla ricerca di un parcheggio.
Pensate che ci è voluta circa un’ora per trovare il parcheggio più vicino al nostro appartamento ma ne è valsa la pena perché una volta individuato l’abbiamo utilizzato per tutta la settimana.
Se soggiornate in questa parte dell’isola e non avete a disposizione un parcheggio privato dovrete fare i conti con questa problematica quasi tutti i giorni, ma vi dimenticherete presto di questo pensiero dopo aver visto Maspalomas e le cose che ha da offrire.
Una volta raggiunto finalmente l’appartamento siamo rimasti stupiti dalla comodità e dalla conformazione della struttura Aparamentos Don Diego. E’ stata veramente un’ottima scelta!
Dopo esserci finalmente sistemati e passata qualche ora in totale relax abbiamo finalmente deciso di esplorare Playa del Inglès e Maspalomas.
Per prima cosa ovviamente ci siamo dedicati alla ricerca di un locale dove poter rifocillarci dopo il viaggio.
Questa zona dell’isola è straripante di comodità e divertimenti: locali notturni e ristoranti si affollano lungo l’intera spiaggia di Maspalomas Beach quindi non farete alcuna fatica a scovare qualche bel posto dove passare le serate o consumare i vostri pasti.
Ovviamente dopo un abbondante pasto dovevamo in qualche modo digerire e smaltire le calorie, quindi perché non mettersi in cammino e raggiungere le magnifiche Dune di Maspalomas?
Per raggiungerle basta incamminarsi lungo l’area pedonale che costeggia l’intera spiaggia, il Paseo Costa Canaria. Questa vi porterà dritti nel “deserto” in circa mezz’ora di camminata e fidatevi, ne varrà la fatica.
Dovete sapere che l’intera area di 400 ettari è stata dichiarata nel 1994 Riserva Nazionale Speciale e comprende anche un palmeto e una laguna salata.
La sabbia che compone l’intera area è di origine marina e le dune cambiano costantemente la loro posizione e forma a causa del vento che batte spesso l’intera zona.
L’orario migliore per visitarle è di certo quello in prossimità del tramonto e camminare sulla sabbia scalando le alte dune (tutt’altro che poco faticoso) vi regalerà sensazioni che farete fatica a dimenticare.
Nel caso programmiate la visita durante la giornata invece, potreste imbattervi in qualche “carovana” che da la possibilità ai turisti più curiosi di provare l’esperienza di una cavalcata nel deserto con i loro cammelli.
Una volta che il sole è tramontato dietro le dune di sabbia ci siamo incamminati verso l’appartamento fermandoci prima in un bel ristorante a bordo spiaggia per assaporare una cena a base di paella e sangria.
Ovviamente durante la cena ci siamo messi a programmare l’itinerario del giorno seguente: l’ovest dell’isola.

2° Giorno
Questa giornata l’abbiamo dedicata alla visita della parte ovest dell’isola.
Ci siamo prefissati come prima destinazione El Mirador del Balcòn, un luogo singolare quanto spettacolare da osservare che collocato su una delle strade costiere più belle dell’isola risulta essere una delle destinazioni d’obbligo.
Una volta arrivati alla fine della GC-1 si cominciano a vedere i cartelli che indicano l’inizio della GC-200, una strada principale che termina in prossimità del paese di Agaete.
Per arrivarci però attraverserete le montagne all’interno dell’isola per poi sbucare in un tratto di strada costiera che costeggia l’oceano.
Dopo circa 1 ora e un quarto di percorso partendo da Maspalomas ed esservi letteralmente inerpicati con l’auto sulle montagne raggiungerete quindi il famoso balcone: El Mirador del Balcon. Lasciatevi stupire dalla magnifica vista che vi si parerà davanti una volta sopra la piattaforma: con i suoi circa 400 mt di altezza vi potrebbe mancare il respiro.
Dopo aver passato qualche decina di minuti a scattare foto e video siamo riparti per raggiungere Agaete ma purtroppo un tratto della GC-200 era bloccato quindi dopo aver percorso un tratto della GC-2 (un’altra delle tre autostrade dell’isola) ci siamo ricollegati alla strada panoramica GC-200 che ci ha ricompensato con un’ottima visuale della costa occidentale.
Raggiunta la cittadina marittima di Agaete abbiamo fatto rotta verso Puerto de Sardinia perché volevamo raggiungere l’estremo Nord-Ovest e visitare l’omonimo Faro de Sardina.
Per raggiungerlo abbiamo percorso delle stradine letteralmente dimenticate da tutti e che faticheremo a dimenticare per un bel po’.
Pensate che la costruzione del vecchio faro risale alla fine dell’800 per poi essere ricostruito nel 1980 con tecnologie più moderne.
A metà pomeriggio ci siamo ricordati che dovevamo mangiare e dopo una ricerca infinita abbiamo trovato un bar/ristorante in stile Narcos Messico che per 10 euro (a coppia!!) ci ha offerto la frittura di pesce più gustosa mai mangiata prima!
Con la pancia piena abbiamo deciso finalmente di tornare verso Playa Del Inglès questa volta però percorrendo l’autostrada.
Consigliamo la GC-200 in quanto è spettacolare per gli occhi e poi per tutto l’arco della giornata abbiamo trovato veramente poco traffico, quindi non risulta essere minimamente stressante.
Se vi piacciono le scogliere a tuffo nell’oceano non ve ne pentirete!
3° Giorno
Viste le ore passate in auto la giornata precedente abbiamo deciso di prendercela comoda almeno durante la mattinata, quindi perché non visitare Melonera?
Questa non è altro che un quartiere residenziale ricco di hotel e negozi di lusso e ci siamo stati giusto il tempo di una bella colazione e una passeggiata sul lungo mare.
Alla fine di questo vi ritroverete davanti al faro di Maspalomas, una costruzione eretta nel 1890 con un’altezza di ben 55 mt che serviva per orientare le navi a vapore che si muovevano tra Africa, Oceania e America.
Per il pomeriggio invece ci aspettava un altro bel tragitto da percorre in macchina: la parte centrale dell’isola era li che ci aspettava con i suoi canyon e alte montagne.
Gli amanti dei film ambientati nel vecchio west si ritroveranno catapultati in un’area con scorci molto simili all’America occidentale, non sto scherzando!
Se possibile partite in mattinata poichè percorrere la strada che porta da Maspalomas a San Bartolomè de Tirajana durante il primo pomeriggio vi farà imbattere tranquillamente in temperature che si aggirano sui 37°/38°, un vero e proprio forno.
In circa 1 ora e mezza da Maspalomas si può raggiungere il Pico de las Nieves. Per arrivarci percorrerete strade di montagna che attraversano delle pinete d’alta quota (qui siamo sui circa 1000 mt di altezza) e una volta raggiunta la fine della strada vedrete una stazione metereologica militare.
Se avrete voglia di fare una piccola camminata inerpicandovi sulle rocce potete raggiungere facilmente il Mirador, una piattaforma che, come il Mirador del Balcon, vi potrà offrire una delle visuali più alte dell’isola (1950 mt).
Da qui, sempre tempo permettendo, potreste scorgere perfino le Dune di Maspalomas e l’isola di Tenerife.

Per gli amanti del trekking a poca distanza potrete trovare Roque Nublo, considerato una delle rocce naturali più grandi del mondo.
Elevato a circa 1800 mt sul mare risulta essere un antico luogo di culto per gli aborigeni e l’intera area è stata dichiarata area naturale protetta nel 1987.
Per raggiungere la roccia dovrete percorrere un sentiero lungo circa 1,5 km che parte proprio dalla strada principale. Seguendolo avrete modo di vedere anche il promontorio roccioso El Fraile e La Rana.
Non preoccupatevi, lo sforzo verrà ripagato con una bella visuale dalla quale potrete vedere anche le grandi dighe di Las Ninas, Chira e Soria (e in più molte altre località).
Dopo diverse ore alla guida abbiamo deciso finalmente di tornare all’ovile, d’altronde ci aspettava une gustosa cena in riva al mare e una bella sangria per allievare le calure del pomeriggio!
4° Giorno
Maspalomas Beach baby!
Dopo giorni di fughe e lunghi tragitti in auto ci siamo presi una mezza giornata di relax in spiaggia: era la prima volta che prendevamo il sole nella maniera più classica.
Se come noi non siete amanti del caos in spiaggia potete sempre fare una bella camminata in direzione delle dune e vi accorgerete che man mano che camminerete la folla si diraderà.
Quante volte nella vita vi capiterà di poter prendere la tintarella nel deserto?
Ovviamente nel pomeriggio dovevamo recuperare perciò abbiamo deciso di esplorare la zona nord dell’isola.
Questa è decisamente la parte più verde dell’isola, in netto contrasto con il sud. Infatti troverete spesso pinete e aree boschive ed inoltre grazie alle correnti d’aria la temperatura è decisamente inferiore.
La nostra prima tappa è stata la cittadina di Terror, nella provincia di Las Palmas.
Questa risulta essere una vera e propria meta di pellegrinaggio poiché la Basilica del municipio ospita la Vergine del Pino (Patrona della Diocesi delle Canarie).
Passeggiare nel centro storico di Terror vuol dire immergersi nell’architettura tipica andalusa, in più nelle vicinanze della Plaza del Teror sono visibili i balconi tipici dell’architettura canaria.
La tappa successiva è stata Moya, chiamata anche “Villa Verde” per via della sua ricca vegetazione che ricopre tutta l’area nei dintorni.
La parte più interessante da vedere è sicuramente la Chiesa di La Candelaria, una grande costruzione eretta nel 1957 che si affaccia direttamente sul Barranco di Moya.
Dalla piattaforma sul retro della chiesa infatti, potrete scorgere il suggestivo panorama che si affaccia sull’enorme e profonda gola naturale.
Se anche voi volete scattare delle ottime foto della cittadina dovrete, tuttavia, andare dall’altra parte della gola e percorrere qualche chilometro in direzione di Guia.
Visto che ormai eravamo al nord, non potevamo assolutamente perderci una delle aree abitative più singolari dell’isola: la cittadina di El Roque.
Appena raggiunta la zona costiera ci sono saltate subito agli occhi le case bianche disposte in una maniera alquanto bizzarra sulla lingua rocciosa che fa da promontorio in mezzo al mare.
Questo piccolo paesetto con i suoi vicoli stretti e le case una vicina all’altra ricorda molto Santorini in Grecia, soprattutto per via del bianco pulsante che risulta essere presente sui muri delle costruzioni.
Giusto il tempo di fare una pausa per rilassarci e scattare qualche foto e abbiamo deciso di prendere l’autostrada che costeggia tutta l’isola per tornare a Playa del Inglès.
Quella sera la fatica non sarebbe finita: non sapevamo che avremmo dovuto fare i conti con un enorme calamaro alla griglia!
5° Giorno
Per diversificare un po’ la giornata ci siamo messi alla ricerca di qualche spiaggia solitaria, così ne abbiamo trovata una a ovest dell’isola, ovvero Guayedra Beach.
Per raggiungerla dovrete percorrere un sentiero che parte dalla strada principale e dopo circa mezz’ora di camminata vedrete finalmente il mare.
Questa credo sia una delle spiagge più suggestive dell’isola ed inoltre è decisamente in netto contrasto con il terreno che solitamente vediamo poiché la sabbia è completamente nera.
Un luogo perfetto per rilassarsi e passare una giornata lontana dal caos turistico.
Troverete infatti poche persone perché non molti sono disposti a fare una camminata del genere.
Inoltre la posizione a ovest dell’isola regala tramonti a tuffo nel mare che di sicuro non dimenticherete.
Il sentiero per raggiungere la spiaggia parte direttamente dalla strada GC-200.
In molti lo percorrono direttamente in auto rischiando però di restare letteralmente incastrati nel piccolo parcheggio alla fine del tratto dissestato; è in casi come questi che torna utile il noleggio di auto piccola e comoda per le manovre.
Dopo una giornata di sole e mare abbiamo deciso che il miglior modo per finire la giornata era un drink a bordo piscina.
Beh, noi ce lo siamo concesso presso il Sahara Beach Bar a Playa del Inglès e ve lo consiglio assolutamente per i suoi cocktail a prezzi decisamente abbordabili.
¡Una tequila por favor!
6° Giorno
Dopo una giornata dedicata interamente al relax e alla spiaggia abbiamo preso la macchina e ci siamo messi in direzione Puerto de Mogàn per trovare un bel ristorante in riva al mare e per passare l’intera serata camminando tra le sue piccole viuzze.
Essendo situato a meno di mezz’ora di strada da Maspalomas, questo piccolo paesetto sulla costa è perfetto se si cerca una serata romantica o diversa dal solito, insomma ideale per chi volesse allontanarsi dal caos di Maspalomas.
Molto conosciuto per la pesca d’altura (da qui partono le battute di pesca al tonno e al merlin), è composto da una miriade di casette rigorosamente bianche circondate da piccoli giardini con palme e fiori che a volte sono divise tra di loro da piccoli canali d’acqua.
Vista la sua attitudine alla pesca troverete anche un bel porto che durante le serate ospita un’infinità di imbarcazioni, ottimo per una tranquilla passeggiata serale.
Dopo aver percorso in lungo e in largo tutte le viuzze interne a caccia di qualche souvenir ci siamo scelti un bel ristorante che offrisse un abbondante menù di pesce e perché no…anche con vista sul porto.
Proprio lì abbiamo conosciuto una ragazza da Vicenza che da qualche anno si è trasferita alle Canarie per lasciare lo stress del nord d’Italia a casa. Non male come scelta Mogàn per stare tranquilli!
Dopo una bellissima serata come questa mi sento di consigliarvi al cento per cento questa visita, non ve ne pentirete!

7° Giorno
Nel caso foste anche voi amanti del sole e della sabbia non perdetevi Playa de Amadores.
Questa è una delle poche spiagge che si è meritata il riconoscimento Bandiera Blu, non a caso la spiaggia a forma di mezzaluna presenta una delle acque più cristalline dell’isola.
Inoltre qui vige la regola del silenzio: niente fracasso o musica alta, solo pace e tranquillità.
La vasta scelta di ristoranti e bar a bordo spiaggia dà la possibilità a tutti di passare del tempo mangiando dell’ottimo cibo e di “riposarsi” dal tempo passato sulla sdraio.
Il giorno dopo saremo partiti di buon’ora e praticamente sarebbe stato dedicato solamente al viaggio di ritorno, quindi abbiamo deciso di fare un’ultima camminata notturna anche sulla spiaggia di Maspalomas.
Camminando pensavo agli ultimi giorni trascorsi e solo ora posso capire il motivo per cui molti pensionati decidono di passare il resto della vita in queste isole.
Beh innanzitutto il clima, per chi ama il sole e il caldo, è perfetto e inoltre qui la vita costa veramente poco.
Una delle cose che mi ha colpito di più è che nonostante la situazione economica di questa area non sia delle migliori la gente qui è sempre felice e non ti nega mai il sorriso mentre se hai un problema o un dubbio sono sempre pronti a dare una mano.
Questa ovviamente è una particolarità che caratterizza da sempre la Spagna, dove la serenità e la gentilezza persistono anche in tempi non sempre felici.
Visitare le Isole Canarie vuol dire staccare per un pò dalla vita precedente e forse, proprio come noi, vi chiederete: e se mollassi tutto per venire a vivere qui?